Una Parigi romantica, spensierata e indescrivibilmente stupenda. Tanta poesia con un pizzico di inconsapevolezza di ciò.
“mi era più facile riflettere se camminavo e facevo qualcosa o vedevo gente far qualcosa che amava”
scrive per chi ha bisogno di sorridere, parlare o semplicemente leggere
Una Parigi romantica, spensierata e indescrivibilmente stupenda. Tanta poesia con un pizzico di inconsapevolezza di ciò.
“mi era più facile riflettere se camminavo e facevo qualcosa o vedevo gente far qualcosa che amava”
Oggi ho passato un altro pomeriggio all’insegna del relax. Sono appena iniziate le vacanze di Pasqua e ho passato la mattinata a fare un progetto di tecnologia. (e l’ho anche finito!).
Invece al pomeriggio mi sono messa degli abiti leggeri (c’è così caldo che mi sono vestita come d’estate!), mi sono fatta un spremuta, ci ho aggiunto anche un po’ di ghiaccio, e mi sono messa in balcone. Ho letto qualche capitolo di Festa Mobile e ho suonato con Jeff (l’ukulele). Ho imparato gli accordi del giro di DO e anche lo strumming! Fiera di me stessa!
Sdraiata sul pavimento freddo della mia camera. Ascolto Cat Power, The Greatest. Leggo un libro troppo poetico per la mia mente, ma ho come la sensazione di capirlo. Il libro si chiama Festa Mobile, è di Hemingway. Cosa penso lo sanno solo i muri della stanza. Cosa provo lo sa solo il freddo pavimento, se glielo chiederete vi dirà: “Malinconia di qualcosa mai avuto”. Sento che forse che questa è la mia essenza. Un buon libro e buona musica. Sembra tutto semplicemente perfetto. Anche so che arriverà il vento anche su questo momento di fragile perfezione, ma va bene, ne sono consapevole. Carpe Diem direbbe il saggio, no?
Libri giovani,
libri anziani,
libri stretti tra le mie mani.
Libri con le pagine ingiallite,
libri che raccontano una lite.
Libri che ti fanno viaggiare,
libri che non puoi smettere di amare.
Libri famosi,
libri alquanto curiosi,
ma tutti su uno scaffale,
e dotati di una bellezza cubitale.
ANNA